Giovani in cammino: Siracusa 2009

 

Eccomi tornato dalla Sicilia – il mio secondo pellegrinaggio da volontario – dove ho vissuto giorni intensi ma belli.

Giovani in cammino: Siracusa 2009

 Fare volontariato non è mica facile, anzi…personalmente sono all’inizio e quindi un po’ alla volta devo imparare ad assistere ai miei fratelli disabili. Non so dove mi porterà questo percorso ma aiutare gli altri e vivere queste esperienze insieme a tanti che fanno volontariato da molto tempo è una cosa che mi fa star bene, nonostante sia faticoso.

L’appuntamento per questo pellegrinaggio era a Siracusa, dove nel lontano 29 Agosto del 1953 una madonnina di gesso raffigurante il cuore immacolato di Maria pianse e continuò a piangere fino al 1 Settembre dello stesso anno. 

Dopo l’iniziale scetticismo della chiesa [vennero fatte analisi di ogni genere] la stessa si dovette ricredere, non c’erano trucchi di alcun genere, le lacrime della madonnina erano simili a quelle umane.

Oggi per ricordare quest’evento miracoloso a Siracusa c’è una bellissima chiesa dedicata alla Madonna delle lacrime.

Tornando al pellegrinaggio vissuto devo dire che mi è piaciuto molto, e fortunatamente non ci sono stati giorni di pioggia, ma c’era un bel sole.

Gli appuntamenti quotidiani erano abbastanza ravvicinati e non c’è stato un attimo dai pausa, tranne quando all’arrivo non potevamo avere le stanze e abbiamo aspettato fino alle 14.00

(ma la pausa è stata troppa, infatti siamo arrivati alle 7.30 Perplesso)

Che altro dire, queste sono esperienze che vanno vissute, solo chi le prova sulla propria pelle può capirne il senso e la bellezza.

Chi vuole leggere la cronaca di questi 3 giorni di Pellegrinaggio può andare qui.

C’è anche un video che racconta tutto.

Ora l’appuntamento è per il prossimo anno, Roma aspettaci!!

     

Una parte del gruppo della sottosezion

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Diventare un’icona Pop art

 

Avviso: A giorni sarò a Siracusa (24 – 26 Aprile) per partecipare al pellegrinaggio Giovani in Cammino, per chi non lo sa nel tempo libero (sempre poco) faccio volontariato, quindi se non ricevete risposte ai commenti sapete il perché, non avrò modo di collegarmi e vedere ne blog ne Facebook fino al giorno 27 Aprile.

Ah quasi dimenticavo, conosco tante persone Siciliane ma quasi sicuramente non riuscirò a incontrare nessuno perché non vado a fare una vacanza ma a fare un servizio per gli altri. Comunque se riuscirò ad incontrare qualcuno ne sarò felice, ma non chiedetemi di raggiungervi, per me sarà impossibile farlo.

 

Diventare un’icona Pop art

 

Ve le ricordate le litografie del famoso artista americano Andy Warhol, che ritraeva personaggi celebri come Marilyn Monroe, Mick Jagger, Mao Tse Tung e tanti altri?

Non sono semplicemente opere d’arte, ma vere e proprie icone pop. 

Girovagando per il web ho trovato un sito che permette di trasformare le nostre foto in un’opera pop art, in quest’intervento vediamo come farlo in pochi passi.

Andiamo a quest’indirizzo: http://bighugelabs.com/flickr/warholizer.php

Vediamo subito la scritta:

"Choose a file on your computer to upload" [Scegli un file dal tuo computer da inviare] 

 

 Facciamo click sul tasto "Sfoglia" e troviamo la foto che vogliamo trasformare 

 

Una volta selezionata la foto scegliamo la parte che vogliamo rendere più visibile della foto:

"Center" [Centro] – "Top/Left" [In alto a sinistra] – "Bottom/Right" [In basso a destra].

In seguito scegliamo la terza immagine in "Choose size" [Scegli la grandezza] (in tal modo vedremo la foto in diverse tonalità).

Infine facciamo click sul tasto "Create" [Crea]

Aspettiamo il caricamento della pagina successiva e vedremo il risultato, che sarà simile a questo:

Se non ci piace il risultato possiamo rimescolare i colori facendo click sulla voce:

"Click here to shuffle" [Clicca qui per rimescolare] che troviamo sull’immagine.

Non ci resta che salvare l’immagine cliccando sulla scritta "Save" presente in basso o fare altre operazioni tipo inviarla tramite mail.

 

Buona Serata a tutti

Emilio

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La Pasqua del Signore

 La Pasqua del Signore

 
“Le donne, portatrici di mirra, ai primi albori, raggiunsero il sepolcro del datore di vita, trovarono un angelo seduto sulla pietra che si rivolse a loro parlando così: Perché cercate il vivente tra i morti?
Perché piangete l’incorruttibile quasi fosse preda della corruzione?
Andate e annunciate ai suoi discepoli: “E’ risorto il Cristo dai morti”
Il sepolcro era vuoto.
Pietro, entrato nel sepolcro, vide per terra le bende, che avevano avvolto il corpo del Crocifisso e, intatto, il sudario che aveva fasciato il capo di Gesù. Quando entrò l’altro discepolo [Giovanni], di fronte a questi elementi cominciò a credere.
Ci sono delle realtà, degli avvenimenti che sono compresi solo da chi è capace di accoglierli. C’è un comprendere che non è frutto di sole capacità intellettive o corporali, ma è frutto dell’esperienza interiore, dello Spirito.
Se crediamo che Cristo è risorto, si riesce a comprendere che il dolore, le lacrime, gli affanni, la fatica, il fallimento [che costituiscono la trama dei nostri giorni] hanno un senso anche se ancora non lo comprendiamo pienamente.
Tutti gli uomini [anche se non conoscono Dio e neppure il suo disegno] portano nel loro cuore il senso dell’eternità e tutti si domandano: Che cosa possiamo sperare? Essi sanno che, se restano insensibili alla resurrezione, si vietano di conoscere “il senso” della loro vita.
Anche l’enigma tragico della morte si illumina perché Gesù l’ha sperimentata, l’ha vissuta e l’ha trasformata in nuova e piena vita, in risurrezione per sé e per noi. Il suo destino è pure il nostro. Questa è la nostra speranza. Attraverso Gesù, Dio si è fatto vicino ai peccatori, ai poveri, ai malati, ai falliti.
Così, noi dicendo “Buona Pasqua” comunichiamo a chi incontriamo – la gioia di sentirsi risorti con Cristo, cioè di essere passati dal torpore ad un dinamismo nuovo, dalla sfiducia alla gioia di vivere, dalla morte alla vita.

15 stazione [Via crucis presente a Lourdes (Fr)]
Il masso è stato spostato, il sepolcro è vuoto, Cristo ha vinto la morte.

Un augurio di Buona Pasqua a tutti quanti voi, con il cuore Cuore rosso

Emilio

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Macerie

 Quest’intervento ha lo sfondo nero per ricordare le oltre 200 vittime del terremoto avvenuto all’Aquila e provincia nella notte tra domenica e lunedì scorso.


Macerie

 

Un nuovo terribile terremoto verificatosi come ben sapete in Abruzzo ha portato disperazione lacrime e apprensione nel cuore di chi ha vissuto quei momenti terribili e di chi guardava da casa incredulo la tv.
Purtroppo questi eventi non sono prevedibili anche se giorni fa un ricercatore aveva lanciato l’allarme, nessuno gli ha creduto, tanto che lo scienziato è stato denunciato per procurato allarme. Ovviamente ora questi discorsi lasciano il tempo che trovano, certo se ci fosse stata un’evacuazione la tragedia sarebbe stata evitata. Ma non si può mica tornare indietro, e poi dove portare tutta la popolazione di quei luoghi?
Con questi eventi riaffiora nel paese la consapevolezza della congenita fragilità del nostro territorio. L’Italia è esposta ai rischi di calamità naturali quali terremoti, frane, eruzioni, alluvioni. Solo per quanto riguarda il rischio sismico quasi il 10% del territorio è ad alto rischio mentre per il 36% il rischio è medio.
Da un punto di vista psicologico la paura di disastri naturali è abbastanza alta, infatti il 75% degli Italiani ammette di temere tali eventi, una percentuale abbastanza alta che credo ora si sia abbastanza consolidata.
Pochi attimi bastano per cancellare la vita, le aspettative e i sogni di tanti, la vita è davvero strana. Penso a questa gente che lavorava ogni giorno con fatica e sudore, per andare avanti con tanta difficoltà.
Poi arriva un terremoto e tutto viene annientato, resta solo la polvere e le macerie.
Mi domando, che futuro ci sarà per queste famiglie scampate al sisma, che ne sarà di loro? Ora ci sono tanti aiuti, la gente si prodiga a mandare beni di prima necessità, vengono aperti conti correnti sui quali versare soldi per ricostruire.
 Ma tra qualche anno “Tutti” ci ricorderemo di loro?
Tra un po’ é Pasqua, mi auguro che arrivi la pace per tutti, e che dia speranza di ricominciare a chi è sopravvissuto a quei terribili 20 secondi interminabili in cui la terra ha tremato.

 

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